Si possono fare tante escursioni alle Isole Svalbard, varie e diverse tra loro per accontentare tutti i gusti.
Una delle più belle che abbiamo fatto noi è stata quella a Pyramiden, il centro abitato oggi abbandonato che fu teatro, mentre in Europa e nel mondo la guerra fredda dominava i giornali, di esibizionismi che oggi fanno solo sorridere tra la Russia, con il suo comunismo, e l'Occidente.
Pyramiden è oggi lì, visitabile da chiunque scelga una delle escursioni alle Isole Svalbard ed arrivi a queste latitudini, oltre il 79° parallelo, a dimostrazione e monito degli apici a cui può arrivare la stupidità umana.
Se ne vedono tanti viaggiando per il mondo, questo è solo uno, ma andiamo con ordine.
L'escursione, come tutte le escursioni in questo arcipelago, sono prenotabili direttamente dal sito dell'Ufficio Turistico delle Svalbard.
Dallo stesso sito potrete prenotare il soggiorno, le visite e trovare tante informazioni utili per l'organizzazione del viaggio in funzione della stagione, aspetto molto importante e da non sottovalutare quando sceglierete le vostre escursioni alle Isole Svalbard.
Noi siamo stati in questo arcipelago ad agosto, proprio a cavallo della settimana di ferragosto, una delle poche pause estive che negli anni ci siamo concessi, come sapete preferiamo viaggiare fuori stagione, e abbiamo preferito non prenotare nulla prima dell'arrivo.
Il meteo varia in maniera velocissima ed impietosa. Abbiamo scelto così la giornata per l'escursione in barca, in base alle previsioni meteo. Scelta che si è rivelata perfetta.
La nostra escursione a Pyramiden, come potete vedere dalle foto, ha potuto godere di una splendida e calda giornata di sole per quelle latitudini, che ci ha permesso di scattare delle foto uniche, di mangiare fuori e di gustarci il panorama all'esterno durante la navigazione, indossando semplicemente una giacca a vento invernale da montagna.
Si parte di buon mattino dal porto di Longyearbean, un transfer verrà a prendervi direttamente in hotel all'ora prestabilita. Cominciano così quasi tutte le escursioni alle Isole Svalbard.
Guardate un po' cosa incontriamo qui oggi? Sta partendo per l'ultima crociera alle Svalbard della stagione.
La nave è la Fram, noi tanti anni fa avevamo fatto l'intera rotta in Norvegia, da sud a nord (da Bergen a Kirkenees) a bordo dell'Hurtigruten con la Richard With. Che ricordi vederselo lì davanti, con i suoi tipici colori bianco, rosso e nero!
[bctt tweet="La #Fram @Hurtigruten in partenza per l'ultima crociera della stagione alle Isole #Svalbard." username="lillymonticone"]
La crociera alle Svalbard è sicuramente uno dei metodi più belli per visitare l'arcipelago, una delle escursioni più belle in quanto permette, vista la durata, sia di assaporare interamente l'essenza dell'Artico, sia di vedere praticamente tutti gli animali, dall'orso polare ai trichechi.
Inutile dire che è anche la più costosa. Se decidete di optare per questa alternativa, vi consiglio di cercare offerte sia in norvegese (si trovano prezzi molto più bassi dei nostri), sia sulla versione tedesca di Groupon dove spesso è presente l'Hurtigruten con le sue crociere e tratte. Tenete anche presente che Hurtigruten non è l'unica compagnia ad effettuare crociere alle Svalbard.
La nostra barca parte puntuale in direzione del ghiacciaio.
Nel corso della navigazione all'interno del fiordo per raggiungere la nostra meta, gli animali che avvistiamo sono immediatamente tantissimi.
Il vento sferza la faccia di noi che ci ostiniamo a mantenere la posizione in piedi, in alto, a prua della barca. I panorami sono unici.
Sotto le scogliere ricoperte di guano le puffin, le pulcinelle di mare la fanno da padrone. Volano, giocano, si rincorrono intorno alla barca. Ne vedrete davvero tantissime in estate e molto molto vicine.
Ad un certo punto il tipo che ci stava introducendo alla vita nell'Artico, spiegandoci tante curiosità interessanti su questi territori così estremi, si ferma e dirotta la nostra attenzione su un punto imprecisato in mezzo al fiordo.
Eccola! E' lei! Tutta la barca si agita ed il capitano cambia direzione per avvicinarsi.
Abbiamo incontrato la blue whale. L'enorme balena blu che solca i mari del mondo e che avevamo vista così vicino in Sri Lanka a bordo di quella barchetta piccolissima. Ora la ammiriamo in tutta la sua imponenza niente meno che nell'Artico.
[bctt tweet="Balene, foche, pulcinelle di mare,... tutto questo è #Artico alle #Svalbard! @Northern_Norway" username="lillymonticone"]
Pensate che nel corso dell'escursione a Pyramiden ne abbiamo viste diverse, almeno 5 o 6!
Poi le foche. Anche le foche popolano l'Artico e in questa estate così particolarmente calda, sarà facile avvistare anche quelle. Noi le abbiamo viste nuotare placide davanti al ghiacciaio.
Un elicottero ci sorvola a bassa quota, collega altre località sperdute delle Isole Svalbard con il capoluogo, Longerbyean. Noi intanto ci avviciniamo al ghiacciaio.
E' impressionante nella sua enormità con il suo candore accecante e le mille sfumature di blu che il ghiaccio assume riflettendo questo cielo limpidissimo di oggi.
Siamo tutti a prua ad ammirarlo. Piccoli iceberg si spostano intorno a noi, le foche nuotano e ad un certo punto uno scricchiolio un po' più forte ed un boato con il tipico "splash". Un pezzo di ghiaccio si è staccato ed è precipitato in mare.
Uno scenario meraviglioso da cui non ci si vorrebbe più staccare.
Il sole brucia la pelle anche se non ce ne accorgiamo visto il freddo e il vento. L'equipaggio allestisce velocemente un barbecue.
[bctt tweet="#Barbecue in barca sotto il #ghiacciaio. Solo alle #Svalbard! @Northern_Norway @visitsvalbard #Pyramiden" username="lillymonticone"]
Proprio qui, al tiepido sole, seduti in barca ad ammirare il ghiacciaio e gustare ottimo pesce. L'immancabile salmone norvegese, sapientemente cotto, viene servito a volontà.
Ma il tempo è impietoso come sempre. In men che non si dica è ora di ripartire verso la nostra destinazione: Pyramiden.
La vediamo da lontano avvicinarsi con la sua aria abbandonata.
Al porto ci accoglie il nostro accompagnatore, rigorosamente armato. Ci raduna e ci fa immediatamente una veloce lezione su quanto sia importante stare uniti.
Ci viene ripetuto per l'ennesima volta il mantra delle Isole Svalbard: qui il pericolo dell'orso polare è vero e reale. Non si scherza.
Può essere ovunque. Ha modo di nascondersi dappertutto in mezzo a questi fabbricati abbandonati e se ha fame è molto molto pericoloso. Proprio ieri qui al porto è stato avvistato un orso polare che nuotava.
Lo abbiamo mancato per poco. Chissà che emozione! Abbiamo visto l'orso bruno in Florida ma non siamo riusciti a vedere, qui, quello polare!
La nostra visita parte. Con un bus vecchissimo veniamo portati all'interno del centro abitato e il tipo comincia a raccontarci storie di una realtà incredibile che risale al massimo al 1998, data in cui il centro abitato fu abbandonato.
In pratica è stato un centro per l'estrazione del carbone di cui queste isole erano ricchissime, per metà norvegese e per metà russo. Nel tempo si è trasformato. Qui avveniva una sorta di "scontro di ideologie". I russi mandavano qui, come "premio" e pagandoli profumatamente o promettendo folgoranti carriere, medici, luminari ed esponenti importanti.
Il messaggio che volevano mandare all'occidente era: se con il comunismo si vive così bene in questo posto, figuriamoci nel resto della Russia.
Le Isole Svalbard, una volta abbandonata l'estrazione del carbone in quanto diventata antieconomica, erano per la Russia un costo esorbitante, ancora di più di quanto lo fosse per la Norvegia che in qualche modo seguiva a ruota e non voleva essere da meno, pur con modalità differenti.
Troviamo così, accanto agli impianti per l'estrazione del carbone, pianoforti ancora funzionanti in cui cimentarsi in melodie stonatissime e teatri, intrattenimenti di ogni genere per far sembrare idilliaco questo posto.
Addirittura una piscina con acqua mare riscaldata, la prima delle Isole Svalbard! Poi scuola, ospedale, palestra, campo da basket e da calcio!
Un posto duro, con un clima rigidissimo, dove il lavoro pesante dominava e la vita era quasi impossibile.
Troviamo l'erba in quelli che venivano chiamati gli Champs Elysées delle Svalbard. Importata, seminata e in qualche modo sopravvissuta. La trovate solo qui. Non ne esiste altra in tutto l'arcipelago!
[bctt tweet="Visitare la città fantasma di #Pyramiden alle #Svalbard raggiungendola in #barca. @visitsvalbard @Northern_Norway" username="lillymonticone"]
Gli edifici principali, come questo, dormitori per chi viveva qui, avevano i bordi arrotondati per resistere meglio al vento incessante, forte e freddissimo dei lunghi inverni. Una curiosità. Vedete quei piccoli cubi fuori dalle finestre? Sapete a cosa servivano?
Non rispondete condizionatori per favore! Erano i frigoriferi. Fuori dalle finestre, per tutto l'anno, si conservavano al fresco i cibi. Pensate che a Pyramiden le case degli abitanti non avevano cucine e si mangiava in una grande mensa tutti insieme. Uno dei fabbricati era dedicato alle famiglie con bambini e per quello veniva chiamato "the crazy building" per la confusione perenne che regnava all'interno.
Qualcuno mette in moto un vecchio camion che, chissà come, si accende con un fumo terribile. I vecchi mezzi europei e russi ancora presenti qui.
La vista dai punti più alti di Pyramiden è senza dubbio meravigliosa, proprio di fronte al ghiacciaio così imponente. Non bisogna però mai dimenticare che le giornate di sole sono davvero poche.
Lassù in alto, proprio in cima, quello che viene chiamato scherzosamente l'internet cafè. Sì, esiste anche qui un modo per connettersi ad internet, a dispetto di qualsiasi previsione.
Dovrete solo avere la voglia di recarvi a piedi fin lassù in quanto la montagna davanti, a forma di piramide, da qui il nome del centro abitato, impedisce al segnale di raggiungere la città. L'unico posto in cui il segnale arriva è la stazione là in cima. In pratica è un ottimo metodo per non creare dipendenze dalla connessione!
Le scritte in russo di alternano a quelle in norvegese ed arriviamo anche noi, attraversando gli Champs Elysées, al 79° parallelo.
Impressionante davvero pensare a quanto sia relativamente poca da qui la distanza con il Polo Nord!
Nel 1998, in fretta e furia, pochi mesi soltanto, la città fu abbandonata. Il territorio è sempre stato norvegese, ma i russi potevano sfruttarlo in base ad un vecchio accordo.
Pyramiden divenne immediatamente una città fantasma. Tutto fu lasciato lì come era prima. Vederlo oggi fa un certo effetto.
Da alcuni anni è stato riaperto l'hotel. Pyramiden viene utilizzato come punto base per le escursioni alle Isole Svalbard e le spedizioni. Ovviamente anche solo per soggiornare all'hotel ci si deve munire di un'arma.
Un piccolo museo con alcuni cimeli del tempo che fu, ci racconta ancora qualche curiosità su questo luogo così assurdo.
Gli abitanti su una finestra cercano di far rivivere un clima "normale" per la vita umana con queste piccole piantine!
E' tempo di rientrare.
La navigazione nel fiordo ci regala ancora panorami mozzafiato con un sole splendente.
Ammiriamo insediamenti, rifugi, zone utilizzate da chi addirittura si spinge fin quassù con il kayak per le sue escursioni alle Isole Svalbard per poter vivere l'Artico.
Alcuni relitti e rifugi.
Ancora un territorio così inospitale quanto affascinante.
Ancora animali ed una certezza: dobbiamo tornare per avvistare l'orso bianco e per vedere i trichechi!
Se voi invece, come noi, non ne avete ancora abbastanza di Artico, gustatevi il nostro filmato con tante curiosità sull'arcipelago delle Svalbard!
https://www.youtube.com/watch?v=DMSuuSd_2VM
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