Partecipare al Festival Vodoo Internazionale di Ouidah in Benin è sicuramente un'esperienza unica. Sotto tutti i punti di vista.
Il 10 gennaio di ogni anno, ma verificate sempre sul posto, non dimenticate mai che siamo in Africa e i metri di misura di ogni cosa sono assolutamente diversi dai nostri, si svolge a Ouidah in Benin il Festival Vodoo Internazionale.
E' un evento che attira persona da tutto il mondo, sia da tutto il Benin dove il Vodoo è ancora vivo e parte della cultura locale, sia dai tanti paesi oltreoceano come Brasile, Giamaica, Haiti ed i Caraibi in generale, che a questo luogo sono legati da quel filo sottile e remoto, ma mai dimenticato, della deportazione degli schiavi in America.
Lungo la direttrice principale del Benin che va da nord a sud si vedono camion e carichi di ogni genere.
In questo periodo il cotone viene portato verso sud, verso la costa, per essere imbarcato ed esportato. La quantità è incredibile. Strade piene, parcheggi pieni, cotone che vola ovunque.
Si entra nelle zone vodoo, il Festival Vodoo Internazionale si svolge nel nucleo più attivo. Qui il Vodoo praticamente abbraccia ogni religione.
Lo si capisce dai segni sul viso delle persone che hanno una ritualità ed un significato molto complessi e che variano da area ad area. Impossibile capirli tutti e spiegarveli qui!
I mercatini di feticci che potrete incontrare nei villaggi Vodoo sono davvero tantissimi, parlo di mercatini veri, non di quelli per i turisti che sono organizzati nei grossi centri o nella capitale, che pur mantengono il loro fascino e hanno il grosso vantaggio di poter essere fotografati senza rotture di scatole!
La gente del posto va in questi mercati e acquista di tutto. Abbiamo appreso il significato di bandiere e feticci, di colori e pratiche, di cerimoniali assurdi e di segni e simboli che si incontrano in posti sperduti in mezzo alle campagne.
Sono tanti i simboli vodoo che si incontrano in mezzo ai campi e sulle strade secondarie. Vietatissimo per noi bianchi avvicinarci e se volete scattare foto dovete farlo molto in fretta e prima che vi vedano.
Purtroppo sono zone un po' complicate per i turisti bianchi.
Il rapporto coi bianchi, col turismo e coi soldi qui è molto complesso e difficile, più che in altre parti dell'Africa. Ma lasciamo queste considerazioni alla prossima volta.
Arriviamo dopo chilometri e chilometri di strade polverose e dissestate, senza alcuna indicazione, in un villaggio in cui vi è un mercato molto grande, uno di quei villaggi che non si trovano neppure su Google Maps!
Ci tuffiamo tra la gente. Il nostro autista rimane a controllare la jeep.
Un simpatico bambino, per nulla invasivo, ci accompagna provando ad esprimersi con qualche parola di inglese. Qui non so se abbiano mai visto turisti e bianchi, ci osservano con un po' di diffidenza.
È uno dei luoghi più interessanti ed autentici. Le bancarelle dei feticci vodoo sono incredibili.
[bctt tweet="Le bancarelle dei feticci sono incredibili! #Benin #vodoo " username="gviaggilowcost"]
Non vogliono foto e vendono animali morti di ogni tipo, essicati e putrefatti, grandi e piccoli, gusci di tartaruga, insetti, uccelli, topi, camaleonti, sonagli, bamboline, spilloni, aggeggi da pelle d'oca,... e un sacco di oggetti di cui non capiamo minimamente il significato e l'origine.
Sì! Ci sono anche le bamboline trafitte dagli spilloni così comuni nell'immaginario collettivo e sono davvero bruttissime!
Ad un certo punto raggiungiamo la riva del fiume che fa da confine tra Togo e Benin.
La scena è molto particolare ed affascinante: tantissima gente, le canoe che portano persone e merci avanti e indietro, sulle bancarelle si vende di tutto, colori accesi ed odori intensi. Un andirivieni incredibile di canoe tra le ninfee!
Osservo queste bancarelle, cerco di scattare qualche foto e provo a capire tutto ciò che mi ruota intorno. Fantastico nella sua estemporaneità!
Tuttavia non posso non pensare al solito "effetto zoo" che si ha la sensazione di vivere qui, così come non posso non pensare alle enormi energie che questa gente prodiga nel vodoo ed in queste tradizioni. Quante vite sarebbero salvate se fossero utilizzate per medicine ed ospedali!
Le mie elucubrazioni mentali però durano poco!
L'immancabile poliziotto ci vede e ci punta. Vi ho già parlato di quanto il fenomeno della corruzione sia diffuso e fastidioso.
Ci fa chiamare da un ragazzo, lui non si scomoda neppure, dobbiamo andare noi da lui. Che voglia di far finta di niente! Vabbè! Meglio non cercarsi grane.
Non ci è mai capitato nulla di pericoloso, ma la brutta sensazione che la situazione ci metta un minuto a degenerare, l'abbiamo provata molto spesso... come quando ci siamo trovati circondati da una quindicina di ragazzi col macete.
Ma quello che succede dopo è da realtà parallela... o forse è la normalità che io mi ostino a non considerare come tale! Il poliziotto manda via il bambino in malo modo e comincia a discutere con noi. Ovviamente non parla inglese. La discussione diventa infinita ed estenuante.
[bctt tweet="In #Benin non si devono MAI consegnare i #passaporti a chiunque li chieda, anche se è in divisa!" username="gviaggilowcost"]
Vuole i nostri passaporti, è una pratica comune, ma qui non bisogna mai consegnare i passaporti a chi non è autorizzato a chiederli, neanche se si tratta di polizia o divise varie: non ve li restituiranno a meno di ingenti somme che vi troverete costretti a pagare. Gli diciamo che sono in auto e lì ci penserà il nostro autista.
Il poliziotto capendo benissimo che da lì non avrà soldi, prosegue e ci vieta di rimanere in quel mercato, non possiamo vederlo, dobbiamo andarcene immediatamente, ma non da soli, un suo incaricato preso sul momento ci accompagnerà alla nostra auto.
Siamo decisamente arrabbiati davanti a questi abusi di potere... ma non possiamo farci nulla. Noi siamo ospiti e le leggi le fanno loro!
Camminiamo lentamente per gustarci ancora un po' di questo luogo, anche se il nostro stato d'animo non è dei migliori. Raggiungiamo la nostra jeep facendoci largo tra imbonitori di ogni genere, opportunamente pre-avvisati dal nostro accompagnatore, che improvvisano ridicoli balletti con l'unico obiettivo di spillarci soldi.
Siamo abbastanza scocciati. Saliamo in auto e ce ne andiamo senza pagare la tangente, mentre il nostro accompagnatore protesta incavolato: lui deve portare i soldi al poliziotto! Solo la bravura e conoscenza del luogo del nostro autista della Jolinako Eco Tours risolve la situazione. Alla fine ce ne andiamo indenni!
Peccato però non potersi mimetizzare un po' meglio per osservare questa vita mentre si svolge nella sua normalità. Capirla è assolutamente impossibile per noi, ma avvicinare questa cacofonia di suoni e colori, di odori (spesso sgradevoli) ed oggetti indescrivibili, seppur per poco, è stato molto particolare ed interessante!
Ma torniamo al Festival Vodoo Internazionale di Ouidah.
E' un evento che attira praticanti da tutto il mondo e curiosi come noi, che si trovano da queste parti. È un evento a cui assistere, guardare e... basta!
Non si possono esprimere commenti e considerazioni.
Innanzitutto la location del Festival Vodoo Internazionale è da pelle d'oca. Tutto si svolge intorno alla porta di non ritorno, quella che veniva attraversata dagli schiavi prima della deportazione nelle Americhe, luogo da cui provengono tanti partecipanti.
Ce ne sono tante in queste spiagge del Golfo di Guinea, la mente non può che provare ad immaginare cosa capitava nei tempi andati ed il livello di sofferenza e disperazione.
I luoghi del Festival Vodoo Internazionale sono toccanti. Gli schiavi scelti andavano per l'ultima volta al Tempio del Pitone a pregare, poi un cerimoniale di giri intorno alla pianta sacra che aveva lo scopo di far dimenticare per sempre il luogo da cui provenivano ed al quale non avrebbero più fatto ritorno.
[bctt tweet="I luoghi dei rituali in cui gli #schiavi avrebbero dimenticato da dove erano partiti. #benin #vodoo" username="gviaggilowcost"]
Poi 4 km di strada sotto il sole cocente (che qui è davvero cocente oltre ogni immaginazione!) da percorrere per raggiungere la spiaggia, il 'grande buco' in cui venivano gettati i malati ed i morti, e la spiaggia dove si attraversava la porta di non ritorno e ci si imbarcava.
Non abbiamo neppure il tempo di pensare a tutto ciò e sedimentare questi pensieri. La gente continua ad arrivare a piedi, in moto, in auto e con ogni mezzo possibile ed immaginabile.
Grandi e piccoli, tutti nei coloratissimi vestiti. Fa già caldo, molto molto caldo.
Siamo avvolti dalla gente, dai principi e dai re e regine del Vodoo Festival Internazionale. Dal rumore, dai suoni, dalla musica ritmata, dalle percussioni, dai colori.
Qui il Vodoo è considerato una pratica buona e abbraccia in maniera trasversale tutte le religioni.
Curioso vedere cristiani, mussulmani e animisti che praticano il Vodoo. Non so bene se considerarlo ottimo esempio di integrazione o semplicemente un grosso calderone mescolato!
Incredibile come per loro questo Festival Vodoo Internazionale sia tutto vero e reale. Ci credono, non è una recita a beneficio dei turisti come pensavo prima di arrivare qui al Vodoo Festival Internazionale, anzi... forse per la prima volta, noi bianchi siamo finalmente abbastanza ignorati.
Per scattare foto liberamente bisogna essere muniti di un pass che costa circa 30 dollari. Con quello si viene lasciati in pace.
Tutto ha un prezzo e qui normalmente il prezzo è assolutamente fuori mercato!... però l'ingresso al festival non si paga!
I gruppi continuano ad arrivare sempre più numerosi tra grida e litigi per sedie e posti migliori.
La gente intorno a noi va in trance, balla, canta, schiamazza, si rotola nella sabbia, beve gin, porta a compimento riti, sgozza animali e ne lecca il sangue caldo che sgorga.
[bctt tweet="Persone che vanno in #trance, sacrifici animali, sangue che scorre,... questo è il #vodoo festival in #benin" username="gviaggilowcost"]
Sì, avete capito bene, è inutile rileggere!
Davanti a queste scene ho il voltastomaco. Sarebbe facile abbandonarsi a frasi e luoghi comuni, non vi nego che li ho pensati tutti. Aggiungete il caldo, gli odori, la puzza,...
Il Festival Vodoo Internazionale si conclude con il sacrificio della capra. Io ho girato il filmato senza guardare.
Stessa cosa per le numerose galline. Non so se avrò mai il coraggio di postare questi video.
Per noi, ancora una volta, è inutile tentare di capire o di immedesimarci. Mi viene da dire per fortuna.
Non posso parlare con convinzione di cultura diversa, potrei farlo in nome del politically correct e mi risolverebbe probabilmente tante critiche a questo post.
Ma non posso pensare che solo nell'arretratezza e nell'ignoranza, nella mancanza di cultura e di istruzione, queste pratiche attecchiscono con forza dirompente mantenendo il popolo nella miseria a beneficio di pochi.
Sono tante altre le cose che mi vengono in mente pensando alle numerose scene devastanti che ho visto durante il mio lungo on the road.
O forse sono io. Sono io che non riesco a godermi il sorriso di mille bambini intorno, senza pensare che tra un anno tanti di loro saranno morti quando basterebbe un antibiotico a salvarli.
Sono io che non riesco a godermi i colori e le percussioni di un rito Vodoo che chiede fortuna e ricchezza, senza pensare che basterebbe lavorare per averle.
Sono io che non riesco a considerare le richieste di risoluzione delle pene d'amore, tra bandiere bianche e feticci vari come esternazioni colorite di un popolo, ma solo come pratiche inutili e stupide.
Che dire poi delle richieste di salute? Sono le peggiori che mi provocano davvero insofferenza.
Che dire delle madri che portano i figli malati dalle signore del Vodoo quando basterebbe portarli alla missione accanto dove sicuramente una scatola di antibiotici sono in grado di rimediarla?
O delle stesse madri che, quando il rito non funziona, ti assillano perché tu porti via il loro figlio e ti chiedono quanti soldi sei disposta a pagarlo?
Qui hanno tutti il cellulare e la connessione ad internet e parlano francese, non è impossibile capire un po' cosa succede fuori dai loro confini anziché ascoltare solo musica.
Avrei davvero tanto da dire su ciò che ho visto e su ciò che mi è stato detto.
Meglio fermarsi. Non si possono esprimere certi pensieri e forse è giusto così. Mi limito ad osservare.
Lo faccio in silenzio, ringraziando, ancora una volta, di essere nata, senza merito, dalla parte giusta e fortunata del mondo!
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